Una scrittrice siciliana che vuole un destino profondo, non di successo. Goliarda Sapienza scrive della sua vita, solo della sua vita, e parla a noi di quella paura che ci ha spinto a scegliere un’esistenza statica e fredda invece che la gioia.
La scrittura autobiografica è per lei battaglia, una guerra soprattutto giocata sulla velocità, perché la carta non basta mai e c’è l’urgenza - infinitamente morale - di ricordare quello che si vive, sennò è meglio morire.
Sapienza lo dice e lo ridice che ricordare è tutto «l'etica fondamentale della vita».
Lei stessa chiama questo scrivere di sé un’ossessione alla quale non si può sottrarre perché è il suo «vizio dei quaderni», come le sigarette e come il vino. Compila a mano ottomila pagine di annotazioni che diventano i taccuini dove dà forma alla sua struggente e radicale unità di misura, ovvero la giornata. L’unico tempo in cui è certo che, in qualche modo, ancora esistiamo.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Inserto sull'addio per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.